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Esperienza riportata delle insegnanti della Scuola dell’Infanzia Peter Pan della provincia di Venezia.


M. è una bellissima bambina di 7 anni con Sindrome di Down le cui risorse sono la grande capacità di relazionarsi con coetanei ed adulti, quella di adattarsi ai vari contesti grazie al suo carattere gioioso e affettuoso, la curiosità verso tutte le attività che le vengono proposte, soprattutto se coinvolta in prima persona, la disponibilità a svolgere le consegne date dall’insegnante. Le sue maggiori difficoltà si riscontrano nel campo della comunicazione verbale che le impediscono di interloquire con i coetanei e gli adulti, nonostante la tendenza che la bambina ha a voler comunicare con gli stessi. Noi insegnanti, per favorire l’integrazione di M., abbiamo sempre utilizzato le nostre competenze e conoscenze professionali relative alla tipologia della sua disabilità. Sulla base di tutto ciò, abbiamo valorizzato le capacità emergenti della bambina, per migliorare la sua integrazione. Anche il contesto scolastico ha offerto parecchie risorse sia umane (insegnante di sostegno, assistenza educativa comunale), che materiali per poter attuare al meglio quanto previsto nel PEI. Riteniamo sia importante far presente anche la modalità con cui è stato esteso l’orario di servizio di noi insegnanti. Fermamente convinte della contitolarità delle docenti all’interno della sezione, grazie alla presenza dell’insegnante di sostegno per l’intero orario (25 ore settimanali), abbiamo elaborato un orario di servizio tale da consentire a tutte noi insegnanti di interagire con la bambina allo stesso modo. Di conseguenza la bambina, il gruppo sezione, i genitori non hanno distinto i nostri ruoli e a livello normativo abbiamo attuato la “vera contitolarità”.
Il percorso didattico compiuto da M. è stato molto positivo sia dal punto di vista degli apprendimenti che affettivo-relazionali. La bambina è stata sempre bene accettata dai compagni, con i quali ha instaurato delle relazioni positive pur non mancando momenti di scontro con alcuni di loro ben fronteggiati dalla stessa. Anche con noi insegnanti il rapporto è stato alquanto positivo, sia per quel che riguarda la didattica che per il rapporto umano. L’abbiamo coccolata, valorizzata, gratificata, premiata ogni volta che la situazione lo richiedeva, ma anche ripresa, quando era necessario farlo. Questo ha permesso a M. di capire che esistono limiti da non superare. Per tutta la durata del percorso svolto dalla bambina, noi insegnanti ci siamo avvalse della nostra professionalità ma, soprattutto delle nostre doti umane. Fortemente convinte delle potenzialità della bambina, ci siamo attivate allo scopo di incrementare le nostre conoscenze per poter poi offrire attività accattivanti e coinvolgenti che mettessero in luce tutte le sue capacità. La metodologia che abbiamo individuato per il raggiungimento dei traguardi di sviluppo dei vari campi d’esperienza è stata centrata sul gioco, l’esplorazione e la ricerca, la vita di relazione. Ogni apprendimento è stato veicolato attraverso l’esperienza diretta; infatti la bambina apprende mediante l’esperienza diretta e vissuta in prima persona, la propria dimensione corporea e l’imitazione. Il FARE e l’AGIRE, sono stati gli elementi principali da cui sono scaturite le competenze che la bambina è stata in grado di acquisire; tutte le attività proposte sono state prima realizzate da M. e poi contestualizzate attraverso l’utilizzo di varie tecniche pittorico-grafiche-plastiche sia libere che strutturate.
Quest’anno scolastico noi insegnanti, allo scopo di favorire nella bambina e nel gruppo dei bambini in ingresso alla scuola primaria (come previsto dai traguardi di competenza elencati nelle Indicazioni per il Curricolo 2007) lo sviluppo delle specifiche abilità che si ritengono prerequisiti per gli apprendimenti scolastici relativi alla logico-matematica, abbiamo programmato un percorso didattico avente come obiettivo lo sviluppo delle seguenti capacità:

  • raggruppare
  • ordinare
  • confrontare
  • contare
  • misurare
  • localizzare oggetti nello spazio

Tale percorso ha previsto l’utilizzo di materiale strutturato denominato “Il Mondo di Figurotti”. Con questo materiale M. ha potuto fare con i compagni molti giochi di classificazione in base a una, due, tre proprietà. Ha potuto classificare i Figurotti per colore, per forma e per numero di buchi.
L’uso dei Figurotti ha previsto anche lo svolgimento di giochi specifici attraverso i quali sono stati sviluppati i seguenti obiettivi del campo di esperienza “La conoscenza del mondo”:

  • riconoscimento delle forme geometriche elementari
  • classificazione delle forme geometriche in base a più attributi
  • classificazione delle forme geometriche attraverso l’uso di diagrammi di Carroll usando i connettivi E, O e la negazione NON
  • comprendere e verificare l’appartenenza o la non appartenenza di un elemento ad un insieme dato
  • classificare in base a più attributi e/o individuare l’elemento che possiede una o più proprietà indicate
  • comprendere che a quantità corrispondono numeri da 1 a 10

A questo percorso logico-matematico, è stata affiancata una proposta didattica, in continuità con quanto svolto dalla logopedista che segue la bambina, per lo sviluppo delle sotto abilità prerequisite a compiti complessi quali la lettura e la scrittura, che ha avuto come obiettivi:

  • controllo del segno grafico
  • potenziamento ed affinamento della capacità oculo-manuale
  • capacità di scrivere il proprio nome e cognome
  • capacità di copiare semplici parole e frasi scritte in stampatello maiuscolo

M. ha seguito con interesse questa proposta didattica raggiungendo molti degli obiettivi previsti. Inoltre, grazie all’utilizzo di due quadernoni dove venivano contestualizzate le esperienze fatte, ha potuto iniziare a prendersi cura del proprio materiale in previsione della gestione dello zaino contenente il materiale della scuola primaria.
Tutte le attività proposte si sono basate sulla metodologia del “FARE e dell’AGIRE”.
Anche il lavoro per gruppo collaborativo ha permesso alla bambina di interagire con il gruppo sezioni attraverso l’uso di materiale strutturato e non, all’interno dei locali della sezione, il salone della scuola, la cucina didattica, lo spazio esterno della scuola, la piscina.
Le attività venivano svolte durante tutto l’anno scolastico e per l’intero orario di frequenza della bambina attraverso gruppi collaborativi, per attività individualizzate, in piccoli gruppi.
Nel corso dei quattro anni trascorsi tutte le esperienze proposte alla bambina sono state documentate con materiale fotografico e multimediale ed inserite nell’archivio didattico consultabile della scuola dell’Infanzia Peter Pan (Cfr. allegato PDF 6 MB).
Durante l’esposizione dell’esperienza scolastica avuta con M., noi insegnanti non abbiamo fatto riferimento al rapporto avuto con la famiglia; il tutto è stato fatto volutamente in quanto riteniamo che la lettera, di seguito allegata scritta dalla mamma a noi insegnanti, ne sia la vera testimonianza.

“La nostra avventura è giunta al termine, grazie per lo splendido lavoro fatto in questi anni, sono stati meravigliosi.
Vorrei dirvi tante cose, ma sono sicura che arriverebbero prima le lacrime delle mie parole e allora le affido a questa lettera.
Avete creduto nella mia bambina e l’avete amata come nessun altro, avete reso M. una bambina straordinaria nonostante le sue difficoltà; lo devo a voi da sola non ce l’avrei fatta!
Non avrei potuto sperare niente di più, siete state uniche e …..mi dispiace tanto perdervi.

Con voi mi sono sentita meno sola; mi avete ascoltato quando ne avevo più bisogno e sostenuto quando, a volte, lo sconforto ……aveva preso il mio cuore.
Un immenso grazie ad ognuna di voi per tutto l’impegno.

Spero di incontrare ancora persone che credano (come voi) che M. possa farcela. Per sempre nel mio cuore D. – Giugno 2008″

Crediamo che queste parole si commentino da sole.
Un grazie anche da parte nostra alla famiglia di M. per tuta la collaborazione data in questi quattro anni trascorsi insieme.


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